3830 recensioni a vostra disposizione!
   

LE NEVI DEL KILIMANGIARO
(LES NEIGES DU KILIMANDJARO)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 23 gennaio 2012
 
di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet (Francia, 2011)
 
Robert Guédiguian ritorna alla sua Marsiglia, al gruppo di amici-attori di sempre, al suo stile intimo e discreto, l'impegno sociale e politico, l'utopia fiabesca, ahimè non più rivoluzionaria ma sempre solidale con gli oppressi, e capace di volgersi in poesia. Come non amare allora la generosità dei suoi diciassette film, il radicalismo dei suoi primi capolavori ( A LA VIA A LA MORT è del 1995, MARIUS ET JEANNETTE del 97, LA VIE EST TRANQUILLO del 2000), l'esigenza di evadere a Parigi per filmare uno straordinario Michel Bouquet negli ultimi mesi del François Mitterrand di LE PASSEGGIATE DEL CAMPO DI MARTE); e pure il desiderio, dopo quel 2005, di tentare le nuove strade meno convincenti dell'esotico LE VOYAGE EN ARMENIE o del thriller LADY JANE?

Un percorso sempre eguale e diverso, unico nel cinema francese, talvolta avvicinabile nei molti alti e pochi bassi a quello inglese di un Ken Loach.

Il grande merito dell'umile universo corale di Guédiguian è di mai nutrirsi di miserabilismo, non fosse che per il fatto di svolgersi nell'evidenza solare marsigliese. Come qui: raccontando una storia che potrebbe anche essere soltanto cupa e sconsolata, come quella della coppia di operai licenziati dal cantiere navale nel quale lavorano da anni (i soliti, ineguagliabili Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan) che vedono sconvolto il loro tutto sommato sereno pre-pensionamento dal violento tradimento di uno dei loro. Tradimento di classe, doppiamente doloroso in quanto giunge in contraddizione di tutti i valori sui quali si è costruita l'esistenza dei due operai.

E' il colpo di scena che impone al tono del film la svolta violenta: da una felicità quasi buonista che permette ai protagonisti di vivere in ottimistica fratellanza un quotidiano dignitoso ma tutt'altro che generoso, all'amarezza brutale delle scelte crudeli, dei dubbi e delle disillusioni, della vendetta e del perdono.

Sogno e realtà, utopia e fallimento: non è allora soltanto il cinema di Guédiguian, ma quello delle vocazioni umaniste, sociali e politiche di molte generazioni a confrontarsi nel film. Contraddizioni che, da un lato, conferiscono al film un titolo di commossa nobiltà in un momento per molti versi cinico e sconsolato come l'attuale. Dall'altro, obbligano il regista a far coabitare la semplicità della resa realistica con l'artificio fantastico della fiaba: con il rischio di far perdere in credibilità all'uno o all'altro.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda